DA SAN DIEGO A SAN FRANCISCO SU UNA VESPA DEL 1981. L’AVVENTURA DEL PROF. GUIDO BOSTICCO

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Un Professore “sui generis” il bergamasco Guido Bosticco, Docente di Scrittura presso l’Università di Pavia. Si perché, solitamente, si pensa ad un Professore universitario come ad una figura istituzionale, magari un po’ “ingessata”. Questo non è però il caso di Bosticco che qualche mese fa ha portato a termine un’impresa degna di nota. Ha percorso 1421  chilometri a bordo di una Vespa PX del 1981, con due borse ed una fidanzata in soli 8 giorni.

Bosticco non è nuovo a queste cose. Negli anni precedenti è andato in Iran, In Turchia, in Kenya, In India…sempre in scooter. In quei casi si trattava di un Burgman 200 e, per quest’ultima performance, è addirittura scattata la “so lovely” Vespa degli anni ruggenti.

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“Amo fare questi viaggi perché, quando arrivi nelle Città, ci entri dalle periferie e man mano scopri i quartieri che si susseguono. Per me è un’esperienza, un piacere, ma è soprattutto il mio modo di relazionarmi con le persone…”.

“In questo caso, con la Vespa, c’era pure la miscela da fare a mano. Un’emozione in più.”.

Voglia di evadere. Di conoscere. Di uscire dagli schemi, o magari capire quali sono in realtà gli schemi “veri”. Questo sembra trasparire dalle parole di Bosticco che, di tutte le sue imprese, conserva un ottimo materiale documentaristico fatto di appunti, foto e riprese con la videocamera.

Guido Bosticco è autore di molti libri e ha una formazione prettamente filosofica.

Alcuni suoi compagni di classe raccontano che già a 18 anni rimase letteralmente folgorato dalla lettura del famoso libro: “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Robert M. Pirsig e queste sue traversate a due ruote paiono riprendere i principi ispiratori di questo testo di lettura.

“Si, posso dire che quel libro è stato un po’ il mio testo-guida originario. E sono davvero contento di aver potuto vivere direttamente questo tipo di esperienza. E’ un contatto. Un’empatìa. Un sentire il mondo, che ha molto di umano…”.

Non è difficile comprendere il senso di quanto espresso dal Professore. Questa avventura, pur non rientrando nei canoni sportivi ordinari, può certamente essere assimilata al concetto di “sport outdoor” . In questo caso più “outdoor” che “sport”, ma carica di contenuti comuni anche allo sport.

Scooterista quindi il Prof. Bosticco?

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“Fino adesso si. Ma ora passo alla motocicletta “vera”. La Royal Enfield 500. Produzione prima anglo-indiana e poi completamente indiana,  modello praticamente immutato dagli anni 50. La moto quindi è sempre quella di allora  e, avendola usata nel mio viaggio in India, ho capito, in quel percorso così affascinante, che era la mia moto ideale… . Molto Zen direi… “.

Sulle orme di Marco Polo c’è quindi anche Guido Bosticco… .

Si perché, si sa…. la strada ti guarda. Sempre. (Al Pacino. Carlito’s Way)

 

articolo a cura di Luca Limoli

 

 

 

 

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