DANIELA SPAGNOLO FONDATRICE OROBICA GINNASTICA

La professoressa Daniela Spagnolo Gamba è insegnante di Educazione Fisica, un’insegnante “speciale” perché quello che lei comunica non è una semplice tecnica, ma.. un’arte!. La sua specialità è infatti la Ginnastica Ritmica, una disciplina sportiva molto impegnativa, basata su esecuzioni con piccoli attrezzi e dove è soprattutto rilevante l’espressione corporea.La guida del ritmo musicale è la peculiarità di questo tipo di ginnastica e proprio sull’adattamento al ritmo che si impernia ogni movimento del corpo.L’atleta deve acquisire grande agilità, equilibrio, flessibilità, manualità e capacità di controllo.La definizione che più si adatta a questa specialità è quella coniata dallo scrittore Giovanni Arpino in un suo articolo su “ La Stampa” del lontano ’69: è “…qualcosa che sta tra la farfalla e l’atleta”.

Ecco perché Daniela Spagnolo comunica..arte!

Diplomata all’ISEF di Urbino, ha avuto come insegnante la professoressa Egle Abruzzini, ora Presidente del Comitato Tecnico della Federazione Internazionale di Ginnastica Ritmica.Ha conseguito il brevetto di Istruttrice Federale e Giudice Nazionale di Ginnastica Ritmica.La sua attività come insegnante la svolge per 17 anni presso scuole statali e in un ISEF per un certo periodo ed è nell’ambito scolastico che organizza, ancora giovanissima, un saggio di fine anno scolastico con 30 ragazze che si alternano per due ore in uno spettacolo di esercizi di ginnastica ritmica riscuotendo un enorme successo.Seguono vari corsi organizzati spesso in ambienti non proprio consoni alla specialità, ma l’entusiasmo che riscuotono è notevole al punto che la Spagnolo, sostenuta da un gruppo di genitori delle alunne, il 10 giugno del 1976 fonda l’Associazione “ Orobica Ginnastica”che, a distanza di trent’anni, costituisce ancora oggi nell’ambito della Ginnastica Ritmica una solida garanzia sia sul piano tecnico-didattico che in quello metodologico.Dopo qualche anno i primi risultati: un settimo posto alla finale nazionale di squadra su 40 finaliste di tutta Italia. Seguono i “trofei” delle campionesse: un argento di Cristina Pezzotta alla finale del Campionato Italiano di Categoria e un argento nel Concorso generale, un oro nella specialità “palla” agli Assoluti ’85 di Barbara Ferrari.La Ferrari entra nel frattempo a far parte della Nazionale Italiana come individualista e partecipa agli Europei di Firenze nell’86 e poi ai mondiali di Varna nell’87.C’ è anche Valentina Rovetta che in Nazionale conquista il 5° posto ai Campionati Europei Juniores nel ’95 e si classifica al 9° posto alle Olimpiadi di Atlanta. Ma la campionessa che ancora oggi rappresenta l’Italia nelle grandi manifestazioni sportive di categoria, come alle ultime Olimpiadi di Pechino e che ha mosso i primi passi proprio nell’Orobica con la guida esperta della fondatrice, appunto la professoressa Spagnolo, è Daniela Masseroni che vanta un palmares di 39 medaglie per competizioni internazionali compreso l’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, l’oro ai Mondiali di Baku nel 2005, l’argento agli Europei di Torino del 2008 oltre ai bronzi di Budapest ai Mondiali del 2003 e di Riesa agli Europei dello stesso anno. Daniela Spagnolo ha avuto l’opportunità di partecipare a periodi di allenamento con le sue ginnaste a Mosca, Tiblisi, Varna in Bulgaria e a Follonica nella sede degli allenamenti estivi della Nazionale Italiana e si è recata anche a Madrid per accompagnare la Masseroni in occasione dei Mondiali come individualista.Come Lei stessa dichiara “ Questi sono i risultati più importanti, quelli che ogni società sportiva si aspetta, quelli che si mostrano con orgoglio, ma il risultato più importante è quello di aver stimolato, nel tempo, tante bambine all’attività sportiva. Non un’attività sportiva improntata sulla vittoria ad ogni costo, ma soprattutto basata sul piacere di muoversi da sole o in compagnia in allenamento e nella lealtà della competizione” . Le bambine iniziano a praticare questa disciplina da piccole e l’impegno è notevole perché la ginnastica ritmica è molto complessa: ci vuole predisposizione, mobilità, senso del tempo e tanto, tantissimo allenamento. Il rapporto con l’insegnante diventa determinante”, sottolinea la Spagnolo “perché deve far comprendere che lo sport è un’opportunità di confronto e di crescita. L’esercizio fisico che si svolge in palestra e che porta al raggiungimento di un equilibrio motorio può essere trasferito nel vivere quotidiano come aiuto nelle difficoltà”.E’ importante che le allieve facciano delle piccole rinunce personali per ottenere un risultato di gruppo, che si abituino al rispetto degli orari, che riconoscano le priorità e accettino la disciplina.Imparare ad affrontare la pedana come la vita” è una prerogativa importante per Daniela che non dimentica di evidenziare anche l’aspetto agonistico di questo come di ogni altro sport: deve essere vissuto con serenità , non come una questione di vita o di morte!. Questo concetto è difficile da comunicare: “Si fatica ad accettare una sconfitta senza perdere la stima di sé stessi. La vita non finisce per una gara mancata: ricominciare da capo, con la consapevolezza di quello che si è, costituisce il segreto del successo” . Proprio nel settore agonistico della ginnastica ritmica vi sono 15 ginnaste che si allenano 4 o 5 volte alla settimana per 3 ore alla volta. Sono le ragazze che scelgono di farlo, ma spetta all’insegnante evitare che l’agonismo prenda il sopravvento. La preparazione dei docenti è fondamentale: essi non devono solo trasferire le loro conoscenze tecniche, ma si devono esercitare in un’osservazione continua dei propri allievi sia singolarmente che collettivamente: devono saper agire a livello umano rassicurandoli quando soffrono, aiutandoli nei momenti difficili garantendo loro comprensione e sostegno. Afferma Marisa Aparo, esperta della tecnica ritmica:Non esiste il regolamento del perfetto insegnante, ma esiste un insegnante che vive il momento educativo rapportando le sue esperienze e la sua tecnica alla libertà e individualità dell’allievo” . La professoressa Spagnolo ha saputo fare questo, comunicando anche la “ gioia “ di fare sport.Per lei lo sport non è solo impegno, è anche “un’attività piacevole, un gioco che prepara alla vita” . La stessa ginnastica ritmica, definita come “ combinazione di ginnastica e danza” è la trasposizione in chiave competitiva dei concetti di espressività, eleganza, armonia e sensibilità musicale: tutti elementi che, trasmessi nella giusta misura, sapranno suscitare anche gioia.

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