EMILIANO MONDONICO, UN MONDO DI PASSIONE: “TESTIMONIAL E ALLENATORE PER IL SOCIALE, YARA RIVIVE ANCHE IN ME”

Valbrembo«La socializzazione fra ragazzi e la comunicazione all’interno della famiglia spesso sono un grosso problema. Noi cerchiamo di accompagnare i sogni dei primi con il motore della passione, di iniziativa in iniziativa. Un torneo in memoria di Yara non poteva che avere come testimonial Emiliano Mondonico, un nostro amico che la passione la incarna come pochi». Il proemio di papà Fulvio Gambirasio per introdurre l’ospite d’onore del terzo torneo riservato alla categoria Pulcini 2007-2008, che chiuderà domenica 10 sul sintetico di Valbrembo la carrellata di sfide tra piccoli e grandi a partire da giovedì 7 sotto l’egida del Gruppo Sportivo Paladina e dell’Accademia Calcio Valbrembo, non sorprende proprio nessuno. Tanto meno l’interessato: «Yara vive ancora in queste manifestazioni e in questi eventi, che aiutano i suoi coetanei a realizzare i loro progetti, vive nei ragazzi, in noi tutti e ovviamente anche in me», osserva l’invitato speciale, che ormai s’è messo alle spalle le imprese in sella a Cremonese, Atalanta, Torino, Fiorentina e AlbinoLeffe. Tutte portate o riportate in A al netto dei seriani, con i picchi granata della finale Uefa del 1992 brandendo la famosa sedia al cielo di Amsterdam per poi vincere la Coppa Italia l’anno dopo. Quanto ai nerazzurri, la cavalcata in Coppa delle Coppe e le due qualificazioni Uefa di fila (1989-90) sono vive nella memoria degli aficionados del pallone: «Tutto passato destinato a non ritornare, per uno come me alle prese con un male che ogni tanto ritorna in auge la prospettiva non è certo di continuare a fare l’allenatore professionista», premette il Mondo, 70 anni lo scorso 9 marzo. Di smettere, però, non se ne parla: «Alleno i ragazzini dell’oratorio Sant’Alberto a Lodi, i tossicodipendenti e gli alcolisti di Rivolta d’Adda e a tempo perso anche la squadra dei “Nomadi”, il mio complesso preferito, quello che chiamai alla festa per la salvezza dell’AlbinoLeffe alla Cascina Brusada».

E chi se la scorda, quella serata di primavera del 2010, con le tavolate a perdita d’occhio sotto le voliere dei pavoni, gli 80 coperti divenuti 320 coi quarti di bue fatti andare sul girarrosto dalla mattina, l’annuncio della prosecuzione del rapporto a mezzanotte a redazioni ormai chiuse («Non sapevo cosa inventarmi, la cosa era nell’aria ma improvvisai lì per lì per chiudere la serata»), in mezzo alla campagna che ha sempre colorato di profumi e sensazioni il calcio pane & salame di Emiliano: «Lo sport è fatto di passione e di affetto. L’esempio che mi viene in mente è il presidente dell’AlbinoLeffe Gianfranco Andreoletti. Uno che ha avuto la delicatezza di chiamarmi al telefono quando avevo problemi di salute ed ero in cura: non si sapeva se avrei potuto allenare ancora o no, e lui non se la sentiva di disturbarmi». Certi rapporti sono inossidabili, la memoria è vivissima, l’aneddotica toglie perfino il velo alla rivelazione che non t’aspetti: «Quando ci fu il derby in serie B usammo, da ospitanti secondo il calendario, lo spogliatoio dell’Atalanta. Vennero pure da me gli ultras nerazzurri a contestarmi la cosa: io risposi sorridendo che non avrei avuto problemi a far cambiare i miei sul pullman. Lo stadio? Una battaglia che la Celeste sta combattendo, ma alla fine credo che si farà il suo impianto da diecimila posti all’interno del centro sportivo di proprietà a Zanica». Una soluzione a chilometro zero celata tra i non so e la melina da ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, ma ci sono parole al miele anche per la Dea e ci mancherebbe, due tranches da un trienno a testa (1987-90, 1995-98) mica sono pizza e fichi: «Ho già pronosticato che Gasperini e i suoi potranno ripetersi in campionato, il quarto posto mi sembra assolutamente alla portata». Il rischio della gufata c’è, quello dell’autogufata proprio no: «Mi sono preso un anno sabbatico dai miei controlli di routine, fino a febbraio non se ne parla. Sono recidivo tre volte: niente panchine tra i professionisti, ma il sociale è il sociale, un uomo deve vivere dei suoi valori, alla giornata, sapendo che un domani potrebbe anche non esserci». Il domani dei boys sotto la lente de “La Passione di Yara” è nei pensieri del Mondo, che ha la delicatezza di prendere la parola solo dopo aver ascoltato il sindaco locale Elvio Bonalumi, il presidente dell’Accademia Calcio Valbrembo Walter Mazzoleni, il presidente del Conservatorio di Bergamo (otto borse di studio in arrivo) Claudio Pelis e il calciatore della Nazionale Amputati Carlo Avelli, uno dei protagonisti delle sfide in calendario. E il presente? Zeppo di impegni: «Sono graditoanche come opinionista, domenica sarò allo stadio di Bergamo a seguire Atalanta-Sassuolo come inviato di “Quelli che il calcio”».

 

IL PROGRAMMA

Giovedì 7 (dalle 18): Pulcini 2009 a 5 (12 squadre). Venerdì 8: ore 18 Pulcini 2008 a 7 (8 squadre); ore 20.30 Curva Nord-La Passione di Yara. Sabato 9: ore 17 Esordienti 2006 a 9 (4 squadre); ore 18 partita Nazionale Amputati; ore 18.45 categoria Master con Vecchie Glorie Paladina-Valbrembo, Master Atalanta, G.S. Sport Events Maurizio Ganz, La Passione di Yara; ore 19.45 finali Esordienti. Domenica 10: dalle 9.30 III Torneo di Yara per Pulcini 2007-2008; ore 17 special match Insuperabili (con disabilità)-Strabalù.

 

servizio a cura di Simone Fornoni

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