LE SPLENDIDE IMMAGINI DI OROBIE FILM FESTIVAL

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Si è chiusa sabato 23 gennaio la decima edizione di Orobie Film Festival – Festival Internazionale del documentario di montagna e del film a soggetto, promossa dall’Associazione culturale “Montagna Italia” e da Teamitalia, con un buon bilancio registrando un’ottima affluenza di pubblico durante tutto il corso del Festival.

 

Venerdì 22 gennaio sala gremita per la proiezione del documentario in anteprima bergamasca “GUERRA BIANCA. STORIA E MEMORIA NEI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA IN LOMBARDIA” di Roger Fratter, prodotto da Teamitalia Videoproduzioni, con il sostegno di Regione Lombardia attraverso il Film Fund 2014.

Presente l’assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, dottoressa Cristina Cappellini, per un saluto alla platea presente rinnovando il piacere e la necessità di sostenere la cultura cinematografica nella nostra Regione. Con lei sul palco anche il direttore del Museo della Guerra Bianca in Adamello, John Ceruti, scrittore dei testi del documentario.

La serata ha dedicato spazio, vista l’importante tematica, anche ai Ca.S.T.A., i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine, alla presenza di due esponenti del Comando delle Truppe Alpine: Maggiore Stefano Bertinotti e 1° Caporalmaggiore Elisa Mazzucco, video operatrice.

 

Il pubblico delle grandi occasioni ha riempito anche la platea della serata finale di Orobie Film Festival, presentata da Fabrizia Fassi.

 

Novità 2016 è stata “Montagna&Suoni”, alcuni momenti musicali creati proprio in occasione dell’anniversario di OFF.

Dopo l’esibizione del Coro Angelo in serata inaugurale, in serata finale si è tenuta la performance del pianista e compositore Corrado Rossi dal titolo “Il bosco degli aquiloni”, composta da brani inediti. Rossi vinse nel novembre 2011 l’Hollywood Music in Media Awards di Los Angeles, per la categoria “Ambient”.

Dopo la Cerimonia di Premiazioni dei concorsi Cinematografico e Fotografico che ha visto la presenza di registi, case di produzione e fotografi premiati dalle Istituzioni e dai Partner del Festival, si è esibito il Coro Antiche Armonie diretto dal Maestro Giovanni Duci. In omaggio al carattere internazionale del Festival, sono stati scelti canti scritti in quattro lingue diverse.

 

 

La decima edizione è stata dedicata al grande alpinista Walter Bonatti e, grazie al Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai, sono stati proiettati tre film fuori concorso nei quali egli era protagonista. In serata finale il pubblico ha potuto vedere “WALTER BONATTI ALDILA’ DELLE NUVOLE” tratto dalla trasmissione RAI “Sfide” in cui, attraverso interviste e immagini anche inedite, viene ricostruita tutta la vita del famoso alpinista.

 

Ecco tutti i vincitori dell’edizione 2016:

 

CONCORSO FOTOGRAFICO

 

OROBIE E MONTAGNE DI LOMBARDIA

Proiezione naturale – Luca Bentoglio

Il più famoso spettacolo naturalistico della bergamasca, le cascate del Serio, viene immortalato con prospettiva diversa e fascino inalterato in questo scatto originale, dove la suggestione regalata dal fascio di luce e dalla ghirlanda degli spettatori dà luogo a una vera e propria coreografia notturna.

Ritira il riconoscimento l’autore premiato dal Console della Lombardia per il Touring Club Italiano, Giuseppe Spagnulo.

 

PAESAGGI D’ITALIA

Ribollire di nubi sull’alta Valdivedro – Sergio De Leo

Un mare magnum di nuvole padane infilatesi nelle coste delle nostre valli. Un ritratto naturale turbolento e al contempo rilassante, riservato a chi sa scegliere giorni speciali per salire ai limiti del cielo.

Ritira il riconoscimento l’autore premiato dall’Interior Design di Maison Arreda, Mimmo Pezzoli, che si è occupato degli allestimenti dell’Auditorium durante OFF.

 

TERRE ALTE DEL MONDO

La forza della natura – Michela Scandinaro

Una soggettiva dal sapore fantasy della mitica terra d’Islanda, luogo estremo dove la natura è ancora padrona indiscussa e il viaggiatore può sentirsi a cavallo del tempo e alla ricerca di emozioni remote.

Ritira il riconoscimento l’autore premiato dal Presidente del Cai-Bergamo, Piermario Marcolin.

 

CONCORSO CINEMATOGRAFICO

 

OROBIE E MONTAGNE DI LOMBARDIA

Film vincitore: Al gir di sant di Carlo Limonta

Premio Riccardo Cassin

Il film mette in risalto le tradizioni, gli usi e i costumi delle popolazioni dei borghi lombardi nonché la storia e l’arte di importanti monumenti del territorio.

Ritira il premio il regista premiato da Marta e Guido Cassin della Fondazione Cassin

 

 

PAESAGGI D’ITALIA

Menzione speciale: Zanzara e Labbradoro di Lia Giovanazzi Beltrami dedicato a un alpinista che è entrato nella storia dell’arrampicata trentina: Roberto Bassi.

Ritirano il premio la regista con Alberto Beltrami che ha composto la colonna sonora. Consegna il riconoscimento per UBI-Banca Popolare di Bergamo, Partner ufficiale di OFF, il Direttore territoriale di Bergamo e Valle Brembana, Luca Gotti.

 

Film vincitore: Cervino la montagna del mondo di Nicolò Bongiorno per il modo semplice e quasi didattico con cui accompagna lo spettatore nella salita del Cervino mettendo in risalto il rapporto umano tra la guida Marco Barmasse e il protagonista.

Ritira il riconoscimento il regista accompagnato dall’autore delle musiche, l’irlandese Ray Heffernan premiati dal Presidente del Festival Roberto Gualdi.

 

TERRE ALTE DEL MONDO

Film vincitore: China jam di Evrard Wendenbaum perché è un’opera che racconta una bella impresa alpinistica in una regione remota della Cina compiuta da un team di alpinisti di grande esperienza internazionale sottolineando come si possa affrontare una salita impegnativa anche in modo non serioso, ma con una giusta dose di allegria trasmettendo quindi il concetto che si va in montagna anche per divertirsi con gli amici, nonostante le difficoltà oggettive.

 

Menzione speciale: Find the line di Eye of the storm production, per la capacità di trasmettere in un film breve l’emozione adrenalinica delle discese verticali sugli sci del campione freerider Richard Amacker, in particolare con riprese in volo di eccezionale suggestione visiva. Attraverso un montaggio serrato e inquadrature al limite del possibile, lo spettatore ha l’impressione di trovarsi al posto dello sciatore nelle sue discese estreme, con una efficacia raramente incontrata nei film di alpinismo sportivo.

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