ENRICO PIENSI IL CAMPIONE DI BRESCIA E LA GRANDE SFIDA DI BUDAPEST

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Venerdì 14 aprile il fighter bresciano Enrico Piensi salirà sul ring di Budapest per un grande incontro professionistico dell’organizzazione americana “BELLATOR”, che è la più prestigiosa al mondo, nell’ambito degli sport da ring. Piensi, pur avendo solo 30 anni, vanta già una carriera notevole. 71 match da professionista con ben 60 vittorie. Un Titolo Mondiale (WFC) e un Titolo Europeo (WFC)già in saccoccia da tempo. Una vittoria al Trofeo Internazionale  più prestigioso, tra quelli che si disputano in Italia , cioè il famoso OKTAGON, teatro delle grandi vittorie del celeberrimo GIORGIO PETROSYAN.  Poi numerosi Titoli Nazionali e ottime esperienze anche a livello internazionale ed intercontinentale. Ha combattuto infatti in Romania, a New York, in Cina e perfino nella terra dove queste discipline sono più seguite, cioè la Thailandia.

Grande esperienza quindi come atleta, ma non è finita. Piensi è anche un Maestro molto rinomato per qualità tecniche e umane e ha un suo team, “FIGHTERS CAPRIOLO”, che ha sede nella palestra FIGHT AND FITNESS di Capriolo, gestita dallo stesso Piensi.

Un uomo-ring al 100% insomma. Combatte, allena e  segue interamente l’attività della palestra.

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Ha praticato Shoot-Boxe, Full Contact, Muhay Thai, Savate e K1. Le specialità più tecniche, dure, e difficili di tutto il panorama degli sport da ring.

Il suo è uno stile completo, dove la Boxe tradizionale ha un grande peso, ma ben si amalgama i diversi stili di calcio. Piensi ha vinto molto spesso per Ko, dimostrando anche doti di potenza notevole.

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“In questi sport devi allenarti molto per capire come usare tutte le tue risorse. Fisiche e mentali. E’ un lavoro di perfezionamento continuo che offre grandi soddisfazioni. Prima lavoravo con mio padre in un’azienda metalmeccanica, per 7 anni. Poi, ho capito che questa è la mia vita, e allora ho aperto la palestra per dedicarmi totalmente a questa attività. Sono scelte di vita. Cose che ti senti dentro.”

Tu parli ovviamente da atleta agonista a livello professionistico, ma per il neofita, o il semplice praticante, quali sono i benefici di questa attività?

“A livello agonistico c’è un grande sacrificio da mettere in conto, ma, come principio non è molto diverso da quello che vive il praticante. Mi spiego. E’ ovvio che per competere, specialmente a certi livelli, devi allenarti duramente (e sempre) e affrontare appuntamenti  agonistici impegnativi, ma la passione che c’è in queste cose è pienamente condivisibile e soprattutto vivibile anche dal praticante amatoriale. E’ uno sport che scarica i nervi, c’è un notevole benessere per tutti dopo un training di sport da combattimento. Per i giovani poi è ottimo perché è un’attività che consente di convogliare, canalizzare e mettere, diciamo “al giusto posto” le normali intemperanze giovanili. Alcuni erroneamente pensano che questi sport istighino alla violenza. No. E’ esattamente il contrario. Se la gente vuole provare io sono disponibile a dimostrare quello che sto dicendo. E solitamente si accorgono subito della “bontà” delle nostre sedute di allenamento.”

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Parliamo ora di Venerdì sera, a Budapest, dove incontrerai l’atleta ungherese Robert Geczei :

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“E’ veramente un’occasione importante. Come quando sono stato convocato per Oktagon. Le gare internazionali sono sempre grandi esperienze. Ti fanno crescere come atleta, ma anche, diciamo, a livello culturale, come persona insomma. Il mio sguardo va ora dritto verso Budapest, spero davvero di far bene. Ho avuto tante soddisfazioni in carriera, e ora vorrei aprire le porte ai miei ragazzi. Mi sento di voler combattere per loro, e per tutti quelli che credono in me.”.

C’è qualcuno che ti è stato particolarmente vicino nella tua carriera:

“Ci sono certamente tante persone a cui sono grato. Maestri, compagni, avversari… Ma se devo davvero pensare ad una specie di “angelo custode” , beh, penso al mio maestro di pugilato di sempre Luigi Foppa Uberti. Un legame umano e sportivo davvero speciale. Vorrei regalare anche a lui una bella vittoria questo venerdì sera. Mi ha dato tanto…”.

Quali sono i tuoi valori nello sport?

“Aspetta che ti faccio vedere, leggi qui. Questi sono i miei valori…”:

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Ha le idee chiare questo ragazzo. Sa quello che vuole. E venerdì sera, se tutto andrà bene, il cielo di Budapest si tingerà con il nostro tricolore.

Forza Enrico.

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“La mia è una VOCAZIONE. Ci possono essere tante vocazioni nella vita. E tutte, se sono giuste, sono rispettabili. Ma la mia vocazione è certamente questa: il Ring…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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