ALBINOLEFFE. TOMASIG. UN NUMERO UNO CELESTIALE

Giunti al giro di boa del campionato di Serie B l’Albinoleffe si appresta a ad affrontare il girone di ritorno alla conquista della tanto agognata salvezza. Soffermiamoci su uno dei tanti protagonisti dell’attuale stagione della squadra di Mondonico, il portiere Luca Tomasig, intervistato in esclusiva per Bergamosportnews.

Luca Tomasig, nato a Gorizia ventisette anni fa. È lui l’estremo difensore arrivato in prestito dalla Reggiana a difendere i pali dell’Albinoleffe. Mister Mondonico in primis ha spesso ribadito che i punti persi per strada dalla sua squadra sono frutto delle molte reti subite, ma i gol incassati non sono sempre da imputare al portiere della squadra, bensì bisogna considerare le disattenzioni di tutto il reparto arretrato (e spesso anche di quello avanzato).

In questa prima parte di campionato Tomasig si è sicuramente distinto per le sue grandi qualità tecniche nel difficile ruolo che interpreta ed è risultato più volte prezioso per la banda di Mondonico.

Ascoltiamo le sue dichiarazioni in merito alla stagione fin qui maturata, dando un breve sguardo anche al lato personale del calciatore. 

Tomasig, arrivati a metà stagione come giudica il rendimento della squadra e quello personale? 

Per quel che riguarda la squadra i 23 punti sono un risultato positivo. Per quel che riguarda me, sono contento di quello che ho fatto, ma c’è sempre da migliorare e speriamo di prender meno reti”.

 Cosa pensa di Mister Mondonico? C’è intesa tra voi due?

Il Mister è sicuramente molto bravo, con tutta l’esperienza che lo contraddistingue, e posso dire che c’è un buon rapporto tra noi due”.

Quest’Albinoleffe può ottenere una salvezza tranquilla o si lotterà fino all’ultimo?

Sicuramente da qui alla fine sarà una battaglia partita dopo partita, speriamo di raggiungere la salvezza il prima possibile”.

Arrivato a Bergamo sponda Albinoleffe e ha trovato un ambiente più tranquillo rispetto a quello dell’Atalanta. Secondo Tomasig questa calma è un bene, perché si riesce a lavorare con meno pressioni, oppure è un male non avere una tifoseria più accanita che inciti la squadra?

Io sono dell’idea che in una categoria come la B non sono il pubblico e la società a darti le motivazioni: devi trovarle tu. Ciononostante il pubblico può avere il suo peso in casa, è innegabile”.

Ripercorrendo la Sua carriera, tra Pozzuolo, Belluno, Cagliari e Reggiana, l’attuale club di appartenenza, qual è stato il momento più bello o che ricorda con maggiore piacere?

Cagliari è stato il più bello. Una bella esperienza: ho giocato poco, ma ero in serie A… E ora all’AlbinoLeffe si tratta di una bella soddisfazione”.

Il portiere italiano più forte del momento?

In questo momento De Sanctis”.

E qual è l’idolo di Luca Tomasig, anche da bambino?

Buffon di sicuro”.

Se si dice che nel fisico e nei movimenti assomiglia ad un certo Buffon cosa risponde?

Non c’è paragone”.

Cosa si aspetta per il futuro? Ha un sogno nel cassetto per la Sua carriera calcistica?

Io sono uno che lavora giorno per giorno, sono dell’idea che il lavoro paghi. Do il massimo e poi si vedrà”.

Sa già cosa farà a fine stagione, se tornerà alla Reggiana o rimarrà in maglia celeste?

Non lo so, sono in prestito con diritto di riscatto. Certe decisioni non spettano a me, ma io vorrei rimanere in celeste”.

Gianluca Grasso

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