MARTA MILANI PROTAGONISTA AGLI EUROPEI DI ATLETICA

Chiusura alla grande agli Europei di Barcellona per Marta Milani e Marco Francesco Vistalli, impegnati nelle due staffette 4×400 che sino a un certo punto avevano fatto addirittura sperare in due medaglie. Il quartetto femminile alla fine ha concluso al quarto posto con il nuovo record italiano (3’25″71), migliorato dopo undici anni di tentativi, arrivato ad addolcire l’amarezza per la medaglia di bronzo mancata di poco.

Schierata in seconda frazione, l’allieva di Saro Naso, già splendida protagonista nella gara individuale con lo storico settimo posto, ha ricevuto il testimone da Chiara Bazzoni in settima posizione e ha disputato un giro perfetto, rimontando con una frazione lanciata cronometrata in 50″9 manuale, sino al quarto posto, vicinissima a Germania e Gran Bretagna nella lotta per argento e bronzo dietro all’imprendibile Russia. A quel punto è entrata in gioco Maria Enrica Spacca, che ha perso leggermente terreno negli ultimi 50 metri prima di dare il cambio alla campionessa italiana Libania Grenot, che nulla ha potuto contro le fortissime rivali schierate da Russia, Germania e Gran Bretagna, pur correndo in 49″9, cioè sui suoi migliori livelli. Non era assolutamente facile rimontare, ma il primato italiano consola le quattro azzurre e permette a Marta Milani di chiudere con il massimo dei voti la sua prima esperienza agli Europei.

Più sfortunato Vistalli, che dopo aver dovuto ingoiare il boccone amaro del primo tempo degli esclusi dalla finale della gara individuale, pur con una prestazione crononometrica sensazionale, sperava nel colpaccio in staffetta. E l’Italia sino all’ultima frazione ha accarezzato la speranza di una sorprendente medaglia. E’ stato proprio Vistalli a lanciare benissimo il quartetto azzurro: primo a spalla con la Germania, dopo una prova impeccabile.
Luca Galletti è stato altrettanto bravo: è entrato alla corda da secondo e ha mantenuto la posizione fino al cambio con Claudio Licciardello. Anche il siciliano è stato strepitoso, passando addirittura al comando nei primi 300 metri, ma le energie spese per tenere al largo il belga Van Branteghem gli sono costate un po’ di energie sul rettilineo finale, quando è stato superato da 4 avversari, pur restando abbastanza vicino a tutti, con l’Italia ancora potenzialmente in grado di lottare per il podio. Ma il cambio con Andrea Barberi non è stato dei più felici, perché il laziale si è urtato con un avversario e ha perso qualche decimo prezioso per attaccarsi al trenino giusto. A nulla è valso il suo tentativo di rimonta sul rettilineo e l’Italia è scivolata all’ottavo posto chiudendo in 3’04″20, mentre nella lotta per le medaglie l’ha spuntata la Russia in 3’02″14, davanti a Gran Bretagna (3’02″25) e Belgio (3’02″60.

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