“Lo sport è la mia vita”. Così esordisce Valentina Rovetta, quando le viene chiesto cosa è per lei lo sport. Può sembrare una frase fatta, uno slogan, una di quelle cose che tutti i grandi sportivi dicono. E’ vero. Ma questa storia di sport bergamasco ha qualcosa di particolare che la rende unica. Si perché qui ci vuole ritmo, e i ritmi vanno seguiti. Ritmi fatti da battiti. Battiti di un cuore. Un cuore sportivo.
Partiamo dall’inizio. E, visto che si parla di Ginnastica Ritmica, è bene “mettere su” un po’ di musica.
“Laura non c’è…” cantava il buon Nek con i suoi occhi blu. Qui invece…“Laura c’è…” . E ce n’è più di una… . Ma andiamo per ordine.
La bambina Valentina Rovetta a 7 anni già ama lo sport ed è affascinata dal cartone animato “Hilary”, che raffigura appunto la Ginnastica Ritmica. E c’è un’amica , Laura appunto, che la invita a provare un corso di questa disciplina.
E’ subito colpo di fulmine e il ritmo della ritmica inizia da subito a battere forte. addirittura a nove anni, a seguito di un fraintendimento sul passaggio in auto per andare in palestra, riesce perfino a prendere più pullman da sola (9 anni..) e a raggiungere la palestra
Valentina è dotatissima e basta un test di pre-agonistica per capirlo subito. Una predestinata. E da qui parte la sua storia di sport e di vita.
Campionessa, Allenatrice ma anche Dottoressa in Scienze Motorie… la Rovetta sa esprimersi bene, e racconta tante esperienze affascinanti.
Ecco quello che ci ha raccontato , direttamente dalle sue parole:
“Inizio a 8 anni grazie alla complicità della mia amica storica Laura Gavazzi e alla collaborazione dei suoi genitori che insieme a lei mi prendevano a scuola e ci portavano al corso dell’ orobica ginnastica alla palestra Camozzi . L’ anno successivo entro in preagonsitica e decido che nonostante i problemi di trasporti (visto che i miei genitori lavoravano fino alle 17.30) posso prendere due pulman e arrivare anche da sola da Valtesse alla palestra di Redona!.
A 10 anni entro nel settore agonistico dell orobica ginnastica e inizio ad allenarmi tutti i giorni al palazzetto dell sport di Bergamo sotto la guida di Daniela Gamba che diventa la mia allenatrice.
A 12 anni entro nella squadra nazionale junior e inizio ad allenarmi anche 4 volte alla settimana a Milano con Emanuela Maccarani che mi porterà in gara agli Europei di Salonicco nel 1994 dove conquistiamo un bellissimo 4 posto.
A ottobre del 1994 mi trasferisco al centro tecnico federale di Castellanza in preparazione olimpica dove l’allenatore responsabile è Amalia Tinto coadiuvata da Emanuela Maccarani come assistente tecnica.
Nel ‘95 partecipo agli europei di Praga . Dopo la gara sono costretta a 3mesi di stop per frattura da stress alla tibia. A settembre riprendo ad allenarmi a pieno ritmo e nel 96 giochi olimpici di Atlanta.
A giugno del 97 riapre il centro tecnico federale ma questa volta a follonica e vengo nuovamente convocata e la nuova allenatrice responsabile è Emanuela Maccarani. Nel 98 subisco un nuovo infortunio importante , frattura al perone sx, che mi costringe a riflettere e valutare il ritiro dalle gare importanti.
Rientro a Bergamo presso l’ Orobica ginnastica e partecipo al campionato di serie B del 1999 con la mia società allenata sempre da Daniela Gamba e con compagna di squadra una giovane Daniela Masseroni che muove i primi passi verso quella che poi si rivelerà una sfavillante carriera sportiva!… . Nel 2000 decido di intraprendere la carriera di allenatore e vado ad allenare alla società Brixia di Brescia insieme a Maura Rota. Un’esperienza professionale che mi ha formata, e da cui ho imparato molto sia a livello tecnico che organizzativo.
Contemporaneamente ricevo la richiesta di gareggiare in serie A per la società Rubattino di Genova e accetto la sfida di rimettermi in gioco per una stagione. Fu molto divertente!… .
Nel 2004 decido di rientrare su Bergamo e insieme a Daniela Rossi decidiamo di aprire il settore agonistico alla Polisportiva Brembate di Sopra coadiuvate da una persona per me molto importante dal punto di vista umano Laura Capelli una amica speciale con cui tuttora conservo e coltivo un rapporto unico!.. sono anni in cui sperimento davvero in prima persona “ l’arte di allenare” e credo sia in questi anni in che ho preso consapevolezza di quanto questo lavoro fosse mio e la grandezza della passione che avevo nel farlo!
A fine 2006 ricevo la proposta da parte della Federazione ( con cui fino a ql momento avevo collaborato solo periodicamente nei collegiali estivi) di entrare fissa a tutti gli effetti nello staff tecnico del centro federale di Desio presieduto da Emanuela Maccarani per allenare la Squadra Nazionale.
Accetto e mi trasferisco a vivere a Desio fino al 2009 qundo decido per motivi personali di rientrare su Bergamo e scelgo di andare ad allenare all’ Orobica Ginnastica mia prima società d’origine. Ci rimango fino a agosto 2011 quando la federazione mi richiama per chiedermi di tornare a lavorare al centro federale. Riparto!.. e dal 2011 a oggi sono ancora qui.”.
Quattro Olimpiadi per Valentina Rovetta. La prima da atleta ad Atlanta, poi, le altre tre, da allenatore, a Pechino, Londra e Rio:
“Quella olimpica è un’esperienza magica con un’atmosfera unica. Sono emozioni che ti restano dentro per sempre.”.
E nel 2017 la squadra nazionale, pochi mesi fa, a Pesaro, ha conquistato l’oro nell’esercizio dei cinque cerchi al Campionato del Mondo
(foto Alessandro Squassoni)
Altre due medaglie d’oro mondiali come allenatrice nel 2007 e nel 2015, ma quella di Pesaro, in casa, ha avuto un sapore particolare… .
Ma torniamo un po’ indietro perché, se è vero che “Laura c’è…”, un altro nome ricorre nella vita di Valentina: quel nome è Daniela.
Bergamo e la ginnastica ritmica, un binomio che parte da lontano… .
Ci sono infatti due figure che, insieme a lei hanno fatto la storia della Ritmica bergamasca, nazionale e mondiale, le due Daniele… . Daniela Spagnolo Gamba e Daniela Masseroni.
Un pensiero su entrambe:
(FOTO BERGAMOSPORTNEWS.COM. COPYRIGHT RISERVATO)
“Daniela Gamba… Resta per me anche oggi una figura importante della mia vita. nonostante i miei vari spostamenti negli anni siamo sempre rimaste in contatto e molto affezionate l’una all’altra, un legame forte frutto di un rapporto che si è evoluto negli anni. La sento volentieri durante l’anno qnd ho un po’ di tempo libero, la chiamo e ci regaliamo lunghe chiacchierate al telefono ricche di confidenze, confronti racconti e aggiornamenti. Mi ascolta volentieri e io ascolto volentieri le sue opinioni e i suoi consigli!… sicuramente se la ginnastica ritmica esiste a Bergamo ed è diventata una realtà importante (a oggi ci sono ben 5 società nella bergamasca) é solo grazie a lei, che ha fondato l’orobica ginnastica, (prima e unica società di ginnastica ritmica sul nostro territorio fino a una quindicina d anni fa!..) e che ha trasmesso il suo amore e la sua passione per questo sport a tutte le sue allieve.”.
(FOTO BERGAMOSPORTNEWS.COM. COPYRIGHT RISERVATO)
“Dany Masseroni… Destini incrociati i nostri! Il mio ultimo anno in Orobica è coinciso con il suo primo anno da junior e per questo ci siamo allenate insieme qualche mese. Quando io avevo già fatto tutto da ginnasta internazionale, lei muoveva i suoi primi passi verso un futuro agonistico internazionale che poi le ha regalato tantissimi successi e medaglie!… la sorte ci ha rimesso insieme nella stessa palestra a condividere le stesse fatiche e gli stessi successi quando nel 2007 andai a lavorare al centro federale … in sintesi da compagna di società mi trovai ad allenarla! Insieme abbiamo condiviso parecchie gare importante tra cui le Olimpiadi di Pechino!…”.
(foto Carlo di Giusto)
E su Emanuela Maccarani, la Grande Tecnica, alla guida della squadra nazionale?
“Emanuela Maccarani… . Difficile dire cosa rappresenti per me. È trascorso un quarto di secolo da quando la conosco!!!. Ho sicuramente passato più tempo con lei nella mia vita che con qualsiasi altra persona. Mi ha portata in pedana nelle mie prime gare internazionali Fino alla mia ultima gara internazionale in Grecia dove mi fratturai il perone! Sono al suo fianco come tecnica da 10 anni. Abbiamo condiviso insieme 3 Olimpiadi. Sia in Italia che all’ estero viene definita come un genio nel nostro sport. Colei che ha rivoluzionato il modo di concepire il lavoro di squadra nella ginnastica ritmica. Sicuramente la mia formazione professionale la devo a lei. Ho imparato tanto dal punto di vista tecnico mi sento una privilegiata per aver avuto la possibilità di assorbire come una spugna il suo stile, il suo metodo, la sua tecnica, la sua capacità gestionale. Ma di sicuro ciò che Emanuela mi ha insegnato è affrontare la vita di petto! Non arrenderti mai e sapere che con l’impegno la costanza la grinta e la determinazione otterrai senz’ altro qualcosa di buono, nello sport come nella vita!”.
Bene. Detto tutto questo (e non è poco…) chi è “l’altra” Valentina Rovetta? quali i suoi interessi o le sue passioni?
“Sarò monotona ma lo sport non mi annoia mai e qnd ho del tempo libero mi piace andare a correre, insegno come Istruttore di fitness alla sera, e cerco di seguire i risultati di un po’ tutti gli sport e di tutte le nazionali italiane. Sono affascinata dagli sport praticati all’aria aperta! Mi definisco “una” cresciuta tra le 4 mura di una palestra e proprio tra quelle mura mi sento a mio agio!… ho sperimentato qualche volta grazie a un mio caro amico-collega orienteering nei boschi .. mi sento un pesce fuor d’acqua in questi posti … eppure amo la natura e i panorami e sono assolutamente incuriosita da ciò che non conosco e non padroneggio! Mi piace la musica, la danza e ogni forma d’arte.
L’altra Valentina Rovetta… . Ahahaha… .Sgomito per ritagliarmi dei momenti con la mia famiglia, con il mio fidanzato e i miei amici. Momenti che considero sacri e importanti nella mia vita perché sono queste le persone che mi danno equilibrio, con cui posso essere semplicemente Valentina, svestendomi del ruolo di allenatrice!”.
Una bella chiaccherata con questa grandissima sportiva.
Tante cose, tanti contenuti sportivi ed umani. Ma da questa intervista emerge qualcosa che sta dietro a tutto questo: L’attaccamento di Valentina con la sua famiglia. Si percepisce che questo è stato il suo motore, il suo sostegno, il suo pilastro.
E, uno “special thank” va certamente a suo fratellone Andrea, un grande appassionato di musica che si esibisce anche in pubblico. Lui, con la sua chitarra, ha contribuito in modo determinante a far battere e risuonare quel ritmo. Il ritmo della Ginnastica Ritmica. Il ritmo di una vita… .
Servizio a cura di Luca Limoli . COPYRIGHT FOTO E TESTI BERGAMOSPORTNEWS.COM RIPRODUZIONE RISERVATA. CONSENTITO ESLCUSIVAMENTE IL LINK ALL’ARTICOLO INTERO E ORIGINALE