IL PANATHLON CLUB DI BERGAMO PREMIA JAVIER ZANETTI

Il Panathlon Club di Bergamo, presieduto da Maurizio Gamba(a dx nella foto), ha consegnato al giocatore dell’Inter Javier Zanetti(al centro) il prestigioso premio Turani, riservato ai calciatori distintisi per lealtà e fair-play. Leggi le motivazioni a cura del famoso giornalista Xavier Jacobelli(a sx nella foto).

Un uomo degno di Facchetti

di Xavier Jacobelli direttore di Quotidano.net
(Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La
Nazione, Il Giorno)

Per essere, non ha bisogno di apparire. Anche se lui in campo c’è sempre e, da così tanto e ininterrotto tempo, che il suo record sbalordisce il mondo del calcio. Zanetti fa rima con Facchetti. Non è un caso e nemmeno una semplice questione di assonanza. Come non è un caso che anche Giacinto abbia vinto a suo tempo il Premio Turani.
C’è un filo invisibile che lega il capitano dell’Inter di oggi al capitano di ieri, poi diventato presidente, poi volato via il 4 settembre 2006 e Dio solo sa quanto ci manchi, ora più di ieri. Zanetti fa rima con Facchetti per la classe, lo stile, il modo di essere un campione e un galantuomo. Zanetti identifica l’Età di Moratti Figlio nella stessa misura in cui Facchetti era uno dei marchi di fabbrica dell’Inter di Moratti Padre. Zanetti è all’Inter da quindici anni. Arrivò nella prima estate da presidente di Massimo che, prima di cominciare a vincere, ha dovuto imparare a perdere. Eppure Zanetti c’è sempre stato: quando l’Inter era un’accozzaglia di buoni propositi e pessimi risultati, quando è diventata la padrona del calcio italiano.
Avete mai letto, sentito, ascoltato, vi hanno mai riferito una frase, una parola, un gesto fuori posto di Zanetti? No. Non è mai capitato. In un mondo che si è venduto pure i pennoni, Zanetti è diventato una bandiera. Come Facchetti, come Scirea, per rimanere nel ramo degli Eroi dello Sport, è uno che sa farsi ascoltare, ma non ha mai bisogno di alzare la voce.
Il 26 settembre scorso, il Comune di Lanús, in Argentina, ha eletto Javier Zanetti “Illustre Cittadino” per “aver realizzato con la Fondazione Pupi (Por un Piberio Integrado) azioni di solidarietà a garanzia dei diritti del-l’infanzia, con particolare attenzione al diritto alla sopravvivenza (alimentazione e salute), al diritto e allo sviluppo (istruzione e gioco) e al diritto a una famiglia”.
Il Comune di Milano gli aveva assegnato l’Ambrogino d’Oro già nel 2003 perchè, insieme con la moglie, Zanetti ha deciso di sostenere un’area estremamente povera del-l’Argentina. Grazie alla Fondazione, i signori Zanetti hanno creato uno spazio dove i bambini economicamente più disagiati e portatori di handicap ricevono con l’affetto, l’educazione indispensabile, quanto il cibo, alla loro crescita. La fondazione promuove anche un programma di attività sportiva che privilegia il calcio, come invito alla condivisione di “obiettivi e valori“. Se andate su Facebook, scoprite che sono migliaia gli amici della Fondazione Pupi e scoprite anche la grandezza di ciò che essi fanno.
Ho avuto la fortuna di conoscere Giacinto. Un giorno lontano parlavamo dell’Inter. Gli chiesi se ci fosse un giocatore degno di entrare nella sua scia. Giacinto si schermì. Poi disse: “Uno c’è”. Chi? “Zanetti“. Aveva ragione.

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