MANUELE SORTI. QUANDO IL CALCIO E’ UNA COSA CHE SENTI DENTRO

“Per me il calcio è tutto, è un po’ come l’amore”.

Con queste commoventi parole Manuele Sorti, classe ’85, calciatore trequartista del Villa Valle, squadra della categoria Eccellenza del calcio provinciale bergamasco, ci svela la sua passione per il pallone. Una passione nata quando Manuele aveva solo 5 anni e muove i primi passi nella Scuola calcio di Stezzano. Per un po’ di tempo gioca nella Stezzanese, per poi passare al Leffe, fuso successivamente con l’Albinese e divenuto l’attuale Albinoleffe. Nel Parma trascorre i successivi 5 anni, tra il 2000 e il 2005, dapprima nel settore giovanile e poi in prima squadra. Questi sono gli anni del professionismo per Manuele:

“Dopo il Parma sono passato in prestito al Subtirol Alto Adige, poi ho proseguito nel Montichiari e nella Pro Sesto, giocando in tre squadre professionistiche ad alti livelli, per me si avverava un sogno”.

Un sogno che però, almeno a quei livelli, è diretto a sfumare a causa di un infortunio, che costringe Manuele a tornare nelle squadre dilettantistiche.

“Dopo due anni passati nell’ AlzanoCene nel biennio 2007/2008 ho giocato nel Mapello per 5 anni. LA penultima squadra in cui ho militato è stato il Darfo Boario e adesso eccomi qui al Villa Valle”.

Il momento più intenso della carriera di Manuele resta però la sua convocazione al Parma nella massima serie, quando al allenarlo era il grande Cesare Prandelli. Un momento d’oro, anche se ahimè si abbinò con un lutto in famiglia per il centrocampista stezzanese:

“Quello fu anche l’anno che coincise con la perdita di mia madre, quindi fu un periodo molto duro per me, anche se la mia carriera stava subendo una svolta importante”.

Proprio in quell’anno, il nostro, viene convocato dal commissario tecnico Antonio Rocca anche nella Nazionale under 15, nel torneo in Messico giocato contro il Brasile, in cui indossò la maglia numero 6. Sono tanti i ricordi che affollano la mente del forte giocatore stezzanese, e tra questi, come non citare il gol fatto nel 2014 al Darfo Boario quando militava nel Mapello:

“Fu una rovesciata spettacolare, anche se mi costò cara, infatti mi ruppi il gomito a causa della caduta”.

Una vita passata tra allenamenti, partite e spogliatoi, ma in cosa si differenzia il calcio dilettantistico da quello professionistico?:

A volte la differenza non è così marcata”, ci spiega Manuele: “Ci sono squadre, come ad esempio il Villa Valle, che giocano come delle vere professioniste. Differenze ve ne sono poi anche nell’approccio degli allenatori, ognuno ha infatti il proprio credo e solitamente chi ha avuto un passato in squadre professionistiche cerca di portare in campo la propria esperienza, così come coloro che hanno sempre allenato squadre di paese, utilizzano passione e entusiasmo come arma principale in campo”.

Ma dopo tutti questi anni passati in squadra, quale il consiglio migliore da dare alle giovani leve?

“Sicuramente suggerisco di ascoltare i più grandi che giocano nella squadra, perché i loro suggerimenti possono essere d’aiuto. Poi restare umili, ascoltare gli addetti ai lavori e dare sempre il meglio di sé durante le partite e gli allenamenti”.

Uno sport, quello del calcio, che anche se giocato non ai massimi livelli, spesso porta via tempo alla vita familiare:

“Sicuramente toglie un sacco di energie mentali e si fa fatica ad essere lucidi quando si è a casa. Bisogna essere in grado di resettare e trovare il tempo per dedicarsi alla famiglia. La mia compagna e futura moglie Federica da questo punto di vista è una santa, infatti mi lascia sempre i miei spazi, sia che si tratti di allenamenti e partite, che di uscite con gli amici”.

E per concludere in bellezza, da questa Atalanta che sta combattendo da vera guerriera sui tre fronti di campionato, coppa Italia e Europa League, che cosa ti aspetti?

“Penso che ormai la squadra sia diventata una certezza nazionale e internazionale e un ottimo esempio per le altre squadre che come l’Atalanta vogliono puntare sui giovani. Molti di loro infatti, come mostra il vivaio nerazzurro, sono già pronti per la prima squadra. Mi aspetto di alzare ancor di più le nostre prestazioni anche in vista dello stadio nuovo”.

articolo a cura di : Daniela Picciolo

foto: Luca Limoli

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