QUANDO GLI AQUILOTTI BERGAMASCHI HANNO IMPARATO A VOLARE

Quella che vogliamo raccontarvi non è una favola ma è come se lo fosse. E quindi iniziamo con il classico … C’era una volta un gruppo di ragazzi undicenni con la stessa grande passione comune il basket. Provenendo da paesi e società sportive diverse della provincia di Bergamo questo gruppo di Aquilotti (è la loro categoria ma guai a chiamarli così … loro sono “giocatori di basket”…) si ritrova a condividere un progetto comune ovvero la formazione di una squadra che, rappresentando la propria provincia, partecipi insieme ad altre undici formazioni provenienti da altrettante province della Lombardia ad un torneo da svolgersi in una giornata sola. Per altro a questo torneo i loro “colleghi” classe 1999 avevano partecipato l’anno prima vincendolo per la prima volta. Il Gruppo si forma dopo un paio di raduni che vedono coinvolti centinaia di bimbi (pardon atleti …) “baskettari” della bergamasca nei quali i Responsabili della FIP fanno le loro scelte. Alcuni di coloro che sono selezionati si sono anche affrontati nei vari campionati altri invece si incontrano per la prima volta ma si sa che i Ragazzi, a differenza di noi adulti, fraternizzano subito. I diciannove vengono affidati a due Istruttori (ci piace di più chiamarli così che Allenatori anche se lo sono …) Matteo e Livio che stilano un programma di allenamenti specifici per loro con lo scopo di cementare il Gruppo. L’impegno è consistente per i ragazzi e per i loro genitori che li accompagnano sempre a questi allenamenti (anche di domenica …) su e giù per le palestre della bergamasca. Loro gli Aquilotti sono sempre sorridenti, si impegnano, si divertono costruiscono le loro relazioni ed in questo Matteo e Livio sono la loro guida alla quale anche i genitori volentieri si affidano. Arriva il gran giorno del Torneo. Alcuni giocano perfino il giorno prima in tornei e partite varie, altri riposano ma tutti “sentono” l’emozione dell’evento. Ci si deve divertire certo ma il “Memorial Aldeghi” di Robbiate è l’appuntamento classico per il basket lombardo della categoria, è una vetrina importante ed i Ragazzi in cuor loro lo sanno. Sveglia presto, colazione abbondante, il tempo non invoglia ad andare al lago o in montagna ma anche se ci fosse il solleone chi si perde l’Aldeghi? Divisa bianco-rossa nuova fiammante, la maglietta della Federazione, i consigli di Matteo e Livio il Gruppo è lì nello spogliatoio ad unirsi ancora di più e vivere le prime emozioni da atleti. Sugli spalti i genitori si organizzano mettendosi tutti vicini, si espone lo striscione “Forza Bergamo” e scatta l’applausone all’ingresso dei propri “cuccioli” in campo. Prima gara contro Milano l’emozione è forte per tutti, gli Aquilotti stentano a volare ma alla fine per un punto ce la fanno. Si va alla seconda contro Sondrio travolto sul campo da una montagna di punti ma vincitore morale della gara per la simpatia e la voglia di stare insieme nonostante la sconfitta dei bravissimi ragazzini valtellinesi. La semifinale dopo una pausa ed un pranzo al sacco offerto dall’organizzazione è con i pari età di Cremona. I due condottieri si confrontano con il “grande capo bianco” Enzo, decidono come giocare pur non conoscendo l’avversario perché la fiducia nei propri Ragazzi è tanta. Con tanta volontà, senza mai mollare i piccoli grandi cestisti bergamaschi superano anche questo ostacolo. Che grande risultato ancora in finale dopo un anno. I Ragazzi non stanno più nella pelle per l’attesa e finalmente, dopo una pausa nella quale alcuni di loro provano cosa vuol dire praticare il basket in carrozzina in un’esibizione con chi purtroppo da quella sedia non può alzarsi, sono (siamo …) pronti ad affrontare Milano 2. I genitori spendono le loro ultime energie emotive sostenendo a gran voce i loro piccoli grandi campioncini che in campo soffrono, faticano, sbagliano ma non si scoraggiano. Inizia l’ultimo periodo con un punteggio da recuperare: un canestro poi un altro un recupero un altro canestro e via così fino a superare l’avversario. In campo e sugli spalti la gioia tracima al fischio finale che sancisce la vittoria per il secondo anno consecutivo di Bergamo al Memorial Aldeghi ed anche il premio al Miglior Giocatore viene assegnato ad uno dei Ragazzi bergamaschi. La favola ha il suo lieto fine la vittoria, è vero, ma crediamo che la giornata del 5 giugno 2011 rimarrà impressa nei cuori e nelle menti di questi diciannove splendidi campioni e dei loro bravissimi Istruttori per altro. Un gruppo di Ragazzi è diventato una Squadra, Matteo e Livio li hanno guidati ed hanno insegnato a loro una lezione di vita che ci mette di fronte ad una riflessione semplice: “insieme e solo insieme si possono raggiungere i risultati impegnandosi, aiutandosi e contribuendo ciascuno con il proprio mattoncino a centrare l’obiettivo comune, qualunque esso sia”. Siamo convinti che allora che da domenica scorsa i nostri diciannove Aquilotti Bergamaschi hanno imparato a volare con le proprie ali. Grazie Matteo, Grazie Livio

Gabriele Colombo

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